Alba

Il centro storico della città ha struttura ancora medievale, con pianta quasi circolare e le caratteristiche case-torri. È la capitale economica e culturale delle Langhe, nome delle tipiche dorsali che conferiscono una fisionomia inconfondibile alle colline tra le valli del Tanaro e della Bormida. Abitata già in età preistorica, strappata ai liguri dai Galli di Belloveso, divenuta municipio romano attorno all'80 a.C. Passata nei secoli ai marchesi di Monferrato, ai Visconti, ai Gonzaga, infine ai Savoia. Medaglia d'oro al valor militare per la resistenza all'invasione nazifascista: fu “Libera Repubblica d'Alba” dal 10 ottobre al 2 novembre 1944.

Da visitare è senz'altro il Museo archeologico e di scienze naturali “Federico Eusebio”. Ha 1500 pezzi (utensili, asce, accette in pietra levigata, ceramiche) d'età neolitica, del bronzo e del ferro rinvenuti durante gli scavi del secolo scorso e che testimoniano l'importanza dell'insediamento esistente in epoca preistorica nei dintorni dell'attuale centro abitato. Custodisce inoltre materiale d'epoca romana come lucerne, suppellettili funerarie, urne cinerarie, monete, diversa ceramica campana, aretina, italica, gallica del sud.

Tra le manifestazioni ricordiamo per prima la fiera del tartufo. Dalla prima alla terza domenica d'ottobre. Creata nel periodo tra le due guerre dall'albergatore Giacomo Morra, ha fama internazionale. È dedicata al tartufo bianco o tartufo d'Alba, specialità esclusiva della cucina italiana, che ha la sua area principale in Piemonte e soprattutto nei boschi delle Langhe. Viene individuato e dissotterrato dai “trifulau” (raccoglitori), che lo commerciano alla fiera. Può valere fino a 100 euro l'etto. Cresce agli inizi d'autunno e fino alla caduta della prima neve.